Quando un conto deposito non conviene?

I conti deposito sono uno strumento d’investimento a basso rischio estremamente popolare, che da un lato permette alle banche di finanziarsi, mentre dall’altro consente ai risparmiatori di ottenere un piccolo rendimento dai propri risparmi. Fin qui tutto bene, ma i conti deposito convengono davvero?

Purtroppo non esiste una risposta univoca a questa domanda, ma la verità è che dipende da una serie di fattori. Vediamo perciò quando i conti deposito non convengono, quando invece sono la soluzione ideale e come fare a valutare la reale convenienza di questo strumento d’investimento.

Come stabilire il rendimento di un conto deposito

Un conto deposito è uno strumento simile a un tradizionale conto corrente, con cui è possibile versare e prelevare somme liberamente, a differenza del quale però non vengono offerti servizi come le carte di credito, il libretto degli assegni o lo scoperto.

Si tratta di un investimento sicuro, in cui tutte le somme fino a 100.000€ sono assicurate dalla garanzia dello Stato tramite il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Perciò anche in seguito all’insolvenza della banca lo Stato provvede al rimborso delle somme depositate.

Il rendimento di un conto deposito è dato dal tasso d’interesse accordato dall’istituto di credito, che viene solitamente presentato lordo e calcolato sulle giacenze medie annue. Ovviamente bisogna calcolare eventuali spese di attivazione e di gestione, anche se la maggior parte delle banche offre conti deposito a zero spese e senza canone.

Per calcolare correttamente il rendimento di un conto deposito bisogna quindi prendere in considerazione il capitale da investire, la durata del vincolo, il rendimento e i costi. Nonostante alcune banche offrano conti deposito liberi, con cui si può disporre delle somme a piacimento, questi strumenti non offrono rendimenti significativi.

Invece con i conti deposito vincolati si può arrivare a un rendimento fino al 2% lordo annuo. Anche la durata del vincolo incide sul rendimento, infatti gli istituti di credito offrono tassi d’interesse più elevati per i vincoli di durata maggiore, mentre per quelli a breve termine i rendimenti sono solitamente piuttosto bassi.

Infine per calcolare la convenienza di un conto deposito è necessario prestare attenzione all’inflazione. I capitali depositati sono soggetti all’erosione del loro valore dovuta all’inflazione, perciò oltre ai costi bisogna analizzare anche quanto l’inflazione incida sul rendimento, soprattutto nei depositi vincolati a lungo termine.

Quando conviene investire in un conto deposito

Fatta questa premessa è possibile capire quando un conto deposito sia effettivamente la soluzione migliore e quando invece no. Innanzitutto si tratta di uno strumento d’investimento sicuro, quasi completamente privo di rischi, perciò adatto a chi non vuole correre pericoli e investire i propri risparmi in maniera del tutto sicura.

Inoltre sono sicuramente una valida alternativa al conto corrente, a differenza del quale offrono dei rendimenti che seppur minimi sono migliori rispetto a quelli riconosciuti sui normali conti corrente bancari. Naturalmente per renderli degli investimenti convenienti è necessario effettuare un deposito considerevole, poiché con 1.000€ il rendimento è decisamente insufficiente.

L’ideale per ottenere un rendimento dal proprio conto deposito è investire somme elevate, vincolate a breve o medio termine per evitare erosioni del valore dovute all’inflazione. Inoltre quasi tutte le banche permettono di svincolare i depositi in qualsiasi momento, quindi anche in casi di emergenza i conti deposito si confermano un investimento sicuro e flessibile.

Quando non conviene investire in un conto deposito

Esistono tuttavia alcuni casi in cui non è conveniente investire in un conto deposito. Ad esempio se il proprio obiettivo è ottenere un rendimento elevato sicuramente non si tratta dello strumento ideale, meglio optare per il mercato azionario oppure per un Piano d’Accumulo.

Allo stesso modo lasciare le somme libere sul conto deposito, poiché servono per la normale gestione finanziaria della propria famiglia, non è certo la soluzione più adatta per ottenere un rendimento dal proprio conto deposito, che offre tassi d’interesse interessanti soltanto vincolando le somme per almeno 6 o 12 mesi.

In conclusione possiamo affermare che i conti deposito sono degli strumenti sicuri, in grado di offrire un piccolo rendimento ma non adatti a chiunque, seppure in una strategia d’’investimento rappresentano sempre un’opzione valida nell’ottica della diversificazione del proprio portafoglio. I conti deposito sono quindi uno strumento su cui destinare sicuramente una parte del proprio capitale, per metterlo al sicuro, realizzare un piccolo rendimento e proteggere gli investimenti più rischiosi.

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